Capitani coraggiosi sull'onda di un sogno

Publié le par G. & Anto

 


È con grande piacere che vi scrivo questo post. Prima di tutto perchè significa essere sopravvisuti ai 40 km di bicicletta nella strada della morte. È stata una bella avventura. Sicuramente impressionante ma non cosi pericoloso come immagino potesse essere sino a 2 anni fa quando la strada era veramente l'unica via di comunicazione tra La Paz e Coroico, percorsa quotidianamente da bus e camion stracaricchi che sbucavano all'improvviso da una curva.

Oggi, la "carretera de la muerte", è una richiamo turístico apprezzabile per i suoi precipizi, le sue curve cieche, le sue pendenze e le croci, disseminate lungo i 40 km di discesa, di gente che non è stata fortunata come noi da poter indossare la maglietta dei sopravissuti.

Ma il vero piacere di questo post è dato dal fatto di essere testimoni virtuali, sostenitori e, spero presto, amici di due persone che stanno portando avanti una impresa incredibile e altrettanto pericolosamente adrenalinica.

Con molta umiltà, e qualche legame di parentela indiretto, il nostro piccolo e poco aggiornato blog si è ritrovato tra i siti amici di www.girodelmondofresi.com.

Una idea pazza, di quelle che tante volte si progettano ma che poi non si realizzano.

A Sassari si dice che il vento che soffia a Porto Torres rende i suoi cittadini un pò pazzi. E pazzi devono essere davvero i protagonisti di questa incredibile avventura.

Due pesone: Piero e Vittorio Fresi, padre e figlio.

Una Barca: Onitron 1, un 11 metri con 25 anni di servizio ed un'attraversata oceánica, Porto Torres Barbados e rientro senza scalo, alle spalle.

Una missione: il giro del mondo in barca a vela, sulla rotta dei clipper, senza scalo.

Cio significa una traversata di 360 giorni, all'incirca, su tre oceani, chissa quanti mari e il doppiaggio di posti mitici e ai limiti del fantastico per qualunque marinaio e non solo. Il Capo di Buona Speranza, gia un ricordo, il Capo Horn che prevedono attraversare in piena estate australe. Quello sarà il punto in cui le nostre avventure saranno piu vicine. E anche se non mi potro avvicinare alla loro imbarcazione per offrirgli un bicchiere di vino è sicuro che farò un brindisi al loro doppiaggio. Perchè cos'altro potrei fare?. Di fronte a tanta pazzia si rimane senza parole. Ci si inginocchia per rendere omaggio al coraggio di questi due piccoli Sardi che con tanti sforzi e pochi soldi stanno realizando un sogno. Loro la chiamano "l'impresa" ed è il nome piu azzeccato se si pensa che Vittorio è stato costretto ad un intervento chirurgico per la sostituzione di una valvola cardiaca con una di tessuto di maiale, a causa di una infezione che un tempo gli sarebbe costata la vita. Tutto ciò non ha bloccato la realizzazione del loro sogno e quest'anno hanno celebrato il natale insieme alle balene, dopo avere gia passato il Capo di Buona Speranza e superato, con mari in tempesta, il punto piu difficile del viaggio.

Insomma chiunque voglia sapere di piu su questi due Capitani coraggiosi vada a dare uno sguardo al loro sito costantemente aggiornato dall'equipe que li segue da casa.

Ci son tante cose da leggere, aneddoti curiosi da conoscere e tanta voglia di essere con loro nella cabina stretta del'11 metri a mangiare uno dei buonissimi risotti imbottigiati e preparati con tanto amore dalla signora Rosaria, moglie e mamma di questa pazzia che si chiama Piero e Vittorio.

 

Cari Capitani coraggiosi avete tutto il nostro appoggio e la nostra apporvazione, convinti come siamo del fatto che solo i pazzi riescono a cambiare il mondo.

Brinderemo alla vostra salute e alla buona riuscita della vostra avventura, pregando che la pachamama vi faccia trovare venti calmi per permettervi un buon doppiaggio del Capo Horn.

Per il vino rimandiamo a Porto Torres, nella banchina dell'arrivo, dove spero che continui sempre a soffiare quel vento che omaggia una sana pazzia, affinche ci siano sempre altre avventure, altre onde da solcare e amici da riabbracciare al rientro.

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